mercoledì 24 dicembre 2008

Buon Natale

!!!!!Buon Natale!!!!!

mercoledì 19 novembre 2008

giovedì 30 ottobre 2008

Altre foto















no comment

mercoledì 29 ottobre 2008

Natassia


L'unica passione della mia vita
è stata la paura.

(Thomas Hobbes)

Gregorij Alexeij Alexandrevik percorreva col cuore in tumulto il viale di betulle che portava al capanno del giardiniere.
Su tutto aleggiava una luce dorata, intensa e gradevole che penetrava persino nell'ombra. Le tortere tubavano senza sosta, un fringuello spiccò il volo da un ramo di lillà verso una nuvola rosa, opalescente come la lampada che Gregorij aveva visto la sera prima sul tavolo di Natassia Nicolaevna.
Natassia! Al solo rievocarne il nome il cuore appassionato di Gregorij precipitava in un abisso ove beatitudine e angoscia erano avvinte, senza che una potesse lasciare l'altra, nella fatale estasi della caduta.
Natassia! Gli sembrava di udire quel nome nello sciabordio del fiume, nel respiro di ventaglio delle chiome dei tigli, nel canto appassionato del cuculo.
Natassia, egli ripeté a bassa voce, trattenendo sulle labbra ogni sillaba di quel nome, degustandola come l'elisir che avrebbe potuto dare la vita, o toglierla.
Natassia! Cuore mio, non fuggirmi dal petto!
Il capanno del giardiniere era coperto da un manto di edera rossa che riluceva nel tramonto con sfumature di fiamma e rubino. Mojka, la cavallina di Natassia brucava pigramente ancora affaticata per la corsa. Lei dunque c'era! Era venuta! Cuore, un attimo ancora, intimò Gregorij Alexandrevik, avvicinandosi al capanno. La mano del giovane aprì lentamente la porta, che cigolò con discrezione, quasi a dimostrare che anch'essa conosceva la segretezza di quell'incontro.
Natassia Nicolaevna sedeva su un ceppo di ciliegio. La veste bianca brillava nella semioscurità come un esotico fiore misterioso, e i piedini ondeggiavano come due uccellini nervosi.
Natassia sorrise al giovane e con un gesto irresistibile, scostò dalla bianchissima fronte una ciocca dei capelli ricci. Gli occhi celesti brillarono di una luce seducente. Dio, com'era bella! pensò Gregorij Alexandrevik, avvicinandosi, e ammirandone, come se fosse la prima volta, il delicato ovale, il disegno sensuale della bocca, la quiete pienezza delle spalle candide. E quei piedini inquieti, quelle caviglie da angioletto d'alabastro! O cuore mio!
-Volete dunque la mia risposta?- disse Natassia abbassando gli occhi.
Cuore, resisti, pensò Gregorij Alexandrevik, nell'udire quella voce, quella voce che sapeva leggere i più delicati versi di Puskin come domare gli scarti dei cavalli e le bizze della servitù.
-Ebbene la mia risposta...- disse Natassia. E tacque a lungo.
Cuore, resisti! Quanta grazia e pudore, pensò Gregorij, in questa donna che non vuole forse ferirmi con un rifiuto, o forse a un ultimo momento di naturalezza nel pronunciare le parole che la porteranno lontano dal luogo ove è nata, dal luogo che ha illuminato con la sua incomparabile bellezza.
-La mia risposta è si- disse Natassia tutto d'un fiato-Gregoij Alexandrevik, verrò con voi a Pietroburgo e sarò vostra moglie.
-Natassia! Natassia!- sospirò Gregorij Alexandrevik e non aggiunse altro.
Stramazzò tra l'edera crepitante e il soffice muschio, fece appena in tempo a vedere i piedini di Natassia che si avvicinavano allarmati, poi più nulla.
Il cuore appassionato di Gregorij Alexandrevik non aveva resistito.

by Bik the best

martedì 28 ottobre 2008

Pensiamoci un po'....



Meredith Kercher vittima di chi? Di un gioco tra amici finito male? Di un piccolo gruppo di persone con un’idea balorda che ne ha coinvolto altre o, semplicemente, vittima di una mente manipolatrice e di incoscienti artefici? Perchè un caso come questo, a un anno di distanza continua a far discutere, a dividere l’opinione pubblica e a suscitare scalpore?

Un dramma del genere concretizza fatalmente le peggiori paure di tutti quei genitori che consentono ai propri figli gli studi universitari in posti lontani da quelli in cui risiedono.

 

La risposta più comoda è che sia colpa del luogo, della città e dell’ambiente di Perugia. È più pratico demonizzare una città, piuttosto che riflettere e ripercorrere le tappe che trasformano ragazzi perbene, apparentemente tranquilli, in belve spietate che si accaniscono con violenza su una ragazza indifesa.

 

Questo può essere il punto di partenza necessario alla valutazione e all’osservazione dell’accaduto. L’ambiente sociale può essere causa del danno?

Se i nuclei familiari di appartenenza sono in grado di dare e far introiettare nell’età evolutiva, norme, regole, valori, principi morali, confini di tolleranza, capacità di scelta, comportamenti legali, per precisare solo alcuni aspetti educativamente rilevanti, le conseguenze della costruzione dell’io adulto e la capacità di strutturarsi e di apprendere, attraverso la definizione di relazioni, possono permettere un equilibrio davanti a se stessi e al mondo esterno.

 

Se i giovani non hanno percorso le tappe necessarie e non sono stati accompagnati con adeguato equilibrio al raggiungimento dell’età matura, i percorsi di vita posso essere fortemente viziati da forme scorrete e rischiose di socializzazione nelle quali il senso educativo è totalmente assente.

È, come dire, la scelta tra due possibilità di vita: tra studio, impegno, fatica, risultati, soddisfazione e, al contrario, rischi, trasgressione, sregolatezza, falsità.

Città universitarie, vissute come città di sperimentazione, a margime del percorso universitario. Purtroppo anche come modo prevalente di socializzazione, come trasgressione estrema ed allontanamento definitivo dalla famiglia d’origine.

 

L’essere umano necessita di riti iniziatici per avvalorare il suo processo di crescita. Ma gli adulti e la società come accompagnano questo naturale bisogno di crescere?

Le fasi più determinanti delle tappe, o riti di crescita, sono troppo spesso effettuate nell’ombra.

 

Ciò che oggi è cambiato è che le fonti da cui si attingono esempi o modelli, che inducono suggestioni, sono innumerevoli e che altri potentissimi strumenti di mediazione aggirano o rendono sempre meno influenti le mediazioni con l’adulto. Se poi gli adulti sono, loro malgrado, risucchiati dalla quotidianità che distoglie dalla tensione educativa in favore di quella produttiva, la deresponsabilizzazione e rottura del rapporto educativo è naturale conseguenza della frattura educativa.

 

Lo smarrimento che si legge sul volto degli inquisiti, l’incredulità dinanzi a quanto accaduto, sono la testimonianza più evidente di questa frattura e si traduce nell’incapacità di comprendere che anche un gioco di relazione, in alcuni casi, può costare la vita.

 

Come afferma la giornalista Fiorenza Sarzanini, il quadro che emerge dai verbali dei giovani che frequentavano Meredith e le sue amiche è quello di un «gruppo allargato». Ragazzi che si sono trasferiti a Perugia per studiare, che vivono lontano dalle famiglie e non sembrano avere regole. Ragazzi che vivono la notte, che vagano di festa in festa, che spesso si ubriacano e fumano spinelli fino a stordirsi.

Ragazzi, aggiungo, che hanno frainteso il senso dell’ospitalità e che considerano amici tutti quelli che entrano nella propria casa.

 

Ma per persone non educate alla percezione del limite, conoscere significa aderire a forme di trasgressione che vanno nettamente oltre la soglia della devianza arrivando, come in questo caso, all’atto criminale. Qui parte lo stupore di chi doveva essere scosso prima, in forma sana e richiamato alle poche, ma fondamentali regole del vivere sociale.

Per tornare alla domanda iniziale, Meredith Kercher: vittima di chi? Vittima sacrificale di un rito iniziatico di crescita mancato.

giovedì 23 ottobre 2008

martedì 7 ottobre 2008

Il sito più inutile del mondo

fate un giro su www.biomassa.com...
il sito più inutile del mondo.

martedì 23 settembre 2008

Direi che è un'ottima risposta:-)

Si commenta da sola!!!! -notare l'alieno di ponciach!!!-


Il mitico laghetto!!!!



he he he...



Quando non si sa cosa fare...



LA canzone!!!!!!

E se vivessimo nel passato?


















Che faccia avrebbero i vostri animatori se fossimo cresciuti negli anni 50-60? o negli anni 60-70?
E voi? chissà che pettinature assurde...
E smettetela di ridere... vi sfido... andate qui... http://www.yearbookyourself.com/ e vediamo chi ha il coraggio di mettere sul blog le sue foto!
ps: ho solo una foto di simo a 3/4, me ne serve una di fronte cribbio!

domenica 14 settembre 2008

ciao don!!!

Questo ci vuole!!! Un elogio al nostro fantastico don, o meglio, il nostro monsignor - ho anche appreso oggi che non è un titolo nobiliare dell'ottocento... - Daniele!! che ci ha accompagnato per ben 9 anni!!!
C'è insomma ha fatto parte almeno per me di più di metà vita...cavoli non ci avevo mai fatto caso!!!!!
Miei commenti a parte resterà comunque un vuoto... ok arriverà il nuovo parroco e tutti già dicono che è stra simpatico, che un bravo don, che saprà tenere alto il nome del nostro fantastico patronato... però comunque secondo me non potrà mai fare il lavoro che ha fatto don Daniele: ha tirato su un patronato dal nulla!! Mi hanno detto che prima che arrivasse la parrocchia era frequentata solamente da - senza offesa - vecchi... insomma era una Chiesa un po' come dire antica... nei vari sensi... ma quando è arrivato ha messo un po' di legna più fresca per ridare vita al fuoco che ormai si stava spegnendo...
per questo io credo che dobbiamo molto a lui... anche solo perchè credo di non essere l'unica a dovere molto a lui - scusate la ripetizione ma non sapevo come sostituirlo... -

GRAZIE DON DANIELE - credo di parlare a nome di tutti -!!!!!!!!

Giulia
P.S. dico così, ma comunque il don non si è spostato di tanto... abita sopra don Cesare!!!

giovedì 11 settembre 2008

noi!!

Beach custom comment codes for MySpace, Hi5, Friendster and more - ImageChef.com

Siamo su Youtube!!!

Ciao raga!!! andate di corsa a vedere sul grande sito di condivisione immettendo parole come "ponciach" "trota" "galleggiante".....avete già capito eh??? Un bacione a tutti e soprattutto al grande Carletto!!!!! Simo

mercoledì 10 settembre 2008